Secondo un modello scientifico la sua coltivazione sarebbe partita dal Vicino Oriente e si sarebbe diretta verso l’Europa circa 9500 anni fa con una velocità di penetrazione di circa un km all’anno attraverso le coste del Mediterraneo Orientale arrivando in Italia solo mille anni più tardi.
Questo breve ed introduttivo inquadramento storico scientifico, ci dice che:
Le tre linee genetiche progenitrici dei cereali moderni sono già diffuse in tutta l’area mediterranea;
il Triticum turgidum turanicum (Khorasan) non è che una delle innumerevoli varietà di grani tetraploidi evolutesi nel tempo, ma economicamente meno vantaggiosa secondo i criteri dell’agricoltura intensiva moderna (poiché di resa inferiore) quindi abbandonata e successivamente recuperata per i suoi pregi nutrizionali.
Inoltre le due specie T. turgidum e T. polonicum, alle quali si fa più spesso riferimento parlando del grano Khorasan, erano già ben note dalla fine del 1700
Da allora molti autori hanno sempre confermato l’esistenza di queste due specie ed è giusto dire, parlando di Khorasan, che questo è un grano oggi valorizzato per peculiari caratteristiche nutrizionali. Questo per evitare di attribuire infondate origini dovute ad impossibili ritrovamenti di antichi semi in tombe egizie, considerando che un seme ben conservato sottovuoto (con le moderne tecniche) dura al massimo 30 mesi, figuriamoci se si sarebbe conservato per 3000 anni!
Non è pertanto stato ritrovato nelle tombe del Antico Egitto, anche se in parte veniva coltivato anche nelle regioni dell’Anatolia e in zone marginali dell’Asia e dell’Africa settentrionale.
Rimane tutt’oggi incerta l’origine vera e propria del grano Khorasan così come incerte sono in generale le origini del Triticum.
Già nel 1651 viene descritto come un grano dalle cariossidi particolarmente grandi e lunghe, ma solo nel 1681 viene denominato come T. polonicum.
Inizialmente il Khorasan era erroneamente attribuito al T. polonicum mentre dal 2009 è attribuito al T. turgidum turanicum.
In realtà leggendo le pubblicazioni del professor Percival (1921) esiterebbe una terza varietà associata al turgidum turanicum. Questa è definita come “oriental wheat” (grano orientale) e colloca la sua origine nella regione iraniana. Le caratteristiche morfologiche di questa specie sono differenti da quella del T. turgidum e T. polonicum, ma è bene attenersi a quanto disposto da USDA (United Stetes Departments of Agricolture). Esso, fra le varietà di grano è quella apparsa più recentemente poiché non si ha nessuna evidenza della sua esistenza antecedente alla prima metà del XVII secolo.